Enrico Bocci - ANArtI Firenze

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Enrico Bocci

Cenni storici > Medaglie al valore

ENRICO BOCCI
ARTIGLIERE, AVVOCATO,
PARTIGIANO COMBATTENTE
M.O.V.M.


Biografia

Nato a Fabriano nelle Marche, studia a Firenze; giovanissimo va volontario nella Prima guerra mondiale e lì contrae malattie che lo debiliteranno per tutta la vita ( malaria e reumatismi, tali da danneggiargli il cuore).
Nel dopoguerra, a Firenze, si apre il Circolo di Cultura, primo nucleo di antifascismo, in contrasto con lo squadrismo fascista subito dilagante, e Bocci è fra i frequentatori del Circolo.
Si laurea in legge, inizia l’attività di procuratore.
Fa parte dei fondatori de L'Italia Libera, fra i quali Carlo e Nello Rosselli, Luigi Rochat, Dino Vannucci, Nello Traquandi.
"Chi si iscrive a L'Italia Libera non deve aspettare né onori né prebende", era scritto nelle regole, e così fu per tutti gli aderenti che gettarono le basi del futuro Partito d'Azione. Molte le persecuzioni per gli antifascisti, a Firenze: molta gente in prigione o al confino, studi, circoli, associazioni distrutte, molti i bastonati, gli uccisi (fra gli altri, i fratelli Rosselli massacrati dai fascisti in Francia); ma Bocci continua, coraggiosamente, dal suo studio a tessere la tela per una rivolta morale, per procurare documenti al movimento clandestino e ai perseguitati razziali, "non per odio,né disprezzo, ma amore per la giustizia e la libertà".
Scoppia la Seconda guerra mondiale. Tedeschi e fascisti rastrellano l’Italia, gli alleati hanno bisogno di informazioni per accelerare la loro avanzata. Viene organizzato  il servizio Radio CORA (acronimo per COmmissione RAdio) . Ideatori dell'iniziativa furono Carlo Ludovico Ragghianti e Enrico Bocci, che poterono contare sull'appoggio di una ventina di collaboratori. Fu un'emittente clandestina, approntata e gestita con altri membri del Partito d'Azione fiorentino, che dal gennaio al giugno 1944 mantenne i contatti tra la Resistenza toscana e i comandi alleati. Fornì informazioni sulla linea tedesca di difesa sull'Appennino, e poi sul traffico ferroviario, il passaggio e la dislocazione di truppe, i mezzi e i materiali tedeschi, e anche quelle per lanci di uomini e armi, per procurare documenti da fare arrivare al di là delle linee nemiche. Fu talmente importante che il 2 giugno 1944 gli alleati paracadutarono nel Pratese alcuni loro uomini per dare man forte alla radio.
La sede della radio clandestina fu ripetutamente spostata in varie sedi per sfuggire alla caccia di tedeschi e repubblichini.


La sede di Radio Cora


Il Monumento in Piazza d'Azeglio


Il 7 giugno 1944
convenuti nella casa di fronte
a concordarvi l'ultima battaglia
della nostra liberazione
ENRICO BOCCI avvocato
ITALO PICCAGLI capitano dell'A.A.R.S.
LUIGI MORANDI studente
solo armati di costanza fede sapere
sorpresi con i compagni dai nazifascisti
dopo resistenza torture inumane coraggio
dettero la vita
per gli ideali fino all'ultimo vivi
di giustizia e di libertà
---
medaglie d'oro al valor militare
per una civile pace tra i popoli



L'ultima sede di Radio CORA fu in uno stabile di Piazza d'Azeglio, dove i tedeschi irruppero il 7 giugno 1944: un giovane speaker, Luigi Morandi, tentò un'estrema difesa e riuscì ad uccidere un giovane soldato tedesco, prima di essere ferito a morte.
Nell'ambito della retata vennero arrestati altri collaboratori: Enrico Bocci, Carlo Campolmi, Maria Luigia Guaita, Giuseppe Cusmano, Gianfranco Desiderio Gilardini (detto "Franco") e Gilda La Rocca. Il capitano dell'Aeronautica Italo Piccagli si consegnò spontaneamente ai repubblichini, sperando di scagionare gli altri.
Nei giorni successivi Italo Piccagli, Enrico Bocci e quattro dei soldati alleati che erano stati paracadutati vennero portati vicino al torrente Mugnone in località Cercina(una frazione collinare di Sesto Fiorentino) e fucilati assieme alla partigiana Anna Maria Enriques Agnoletti ed ad un partigiano cecoslovacco.
Il corpo di Enrico Bocci non fu mai ritrovato. Gli altri componenti furono prima portati a Villa Triste per essere torturati e poi inviati nei lager in Germania ma Gilda La Rocca, Gianfranco Gilardini e Maria Luigia Guaita riuscirono a scappare dal treno e ad evitare la deportazione.

    
Villa Triste oggi                                                                  La lapide in ricordo dei Partigiani detenuti

Enrico Bocci, Italo Piccagli, Luigi Morandi e Anna Maria Enriques Agnoletti, furono insigniti della Medaglia d'Oro al valor militare alla memoria; un monumento fu eretto a Cercina per ricordare le vittime.


La Lapide in memoria di Enrico Bocci a Fabriano

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