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La demilitarizzazione delle munizioni

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la demilitarizzazione delle munizioni (DEMIL)
Attività poco conosciuta, patrimonio degli artificieri militari e civili in servizio presso gli enti riconfigurati eredi del Servizio Tecnico e delle Direzioni di Artiglieria.
DEMIL
attività che rende un manufatto esplosivo convenzionale non più impiegabile per l’uso cui era destinato. E’ l’insieme di operazioni tecniche svolte al termine del procedimento amministrativo di alienazione delle munizioni dichiarate inutilizzabili e/o dismesse per i sistemi d’arma non più in servizio. La eliminazione celere delle munizioni e degli armamenti non più utilizzati è diventata, negli ultimi anni, una pressante necessità per liberare spazi nei depositi e nei parchi e perché la gestione dello stoccaggio per tempi lunghi comporta il degrado chimico fisico in sostanze e materiali, fenomeno che enfatizza i problemi legati alla sicurezza.

distruzione fisica
si va dalla detonazione a cielo aperto, alla termodistruzione, ai processi industriali sofisticati. La scelta della tecnica più adeguata dipende dalle condizioni fisiche del manufatto e dai quantitativi, le grandi quantità permettono economie di scala e lo sviluppo di efficaci tecnologie di smaltimento e recupero in armonia con le legislazioni vigenti in materia di tutela ambientale e di sicurezza sul lavoro.

munizioni ed esplosivi oggetto di DEMIL
cartucce di piccolo medio grosso calibro sub munizioni, granate a mano e da fucile, bombe da mortaio, razzi, mine navali torpedini anticarro antipersona, composizioni pirotecniche,
spolette di prossimità meccaniche elettroniche, motori per razzi teste di guerra e componenti di missili, tracciatori cannelli detonatori, propellenti, polveri mono doppia tripla base, fumogeni,  illuminanti, esplosivi detonanti, miscele iniziatrici, cariche di demolizione, bombe d’aereo, meccanismi pirotecnici.

principali operazioni di DEMIL
disimballaggio, sconfezionamento, rimozione ed inertizzazione cannelli, dispolettamento proiettili bombe granate razzi, disassiematura cariche supplementari, taglio mediante sega ad acqua, scaricamento esplosivo per lisciviazione, inertizzazione mediante forni statici rotativi a grande e piccola potenzialità  per cartucce spolette detonatori, a tunnel per diversi calibri ed esplosivi vari, bonifica mediante forno flash di metalli e ceneri residue, termodistruzione di carta cartone plastica legno metalli inquinati, deformazione di parti metalliche plastica vetroresina.

cosa è possibile riciclare, recuperare e riutilizzare
esplosivi tritolo in scaglie, macinato e/o in pezzi, compound B, composition A5, polvere monobasica per la nitrocellulosa, metalli: acciaio, ferro, rame, ottone, alluminio, tungsteno, zinco, argento; plastica polietilene; fumogeni, fosforo bianco e giallo, ex imballaggi.

cosa non è possibile riciclare, recuperare e riutilizzare
esplosivi a base di alluminio: tritotal, hexal hbx, torpex, tritolital; propellenti a doppia e tripla base, compositi, fosforo rosso, vetroresina, diversi materiali plastici.

tecnologie  
devono essere in grado di: portare alla distruzione irreversibile della munizione e di tutti gli esplosivi in essa contenuti, rispettare il contesto ambientale territoriale, garantire sicurezza agli operatori con adeguati sistemi di gestione della sicurezza, integrarsi con altri processi industriali, essere economicamente convenienti, comportare minime dispersioni energetiche e produrre limitati quantitativi di rifiuti speciali.

Organizzazione del DEMIL
  1. politica
    1. Direzione degli Armamenti Terrestri
  2. tecnica
    1. Comando Trasporti e Materiali
    2. Agenzia Industrie Difesa
    3. Stabilimento Militare Ripristini e Recuperi del Munizionamento di Noceto (Parma)
    4. Stabilimento Militare del Munizionamento Terrestre  di Baiano di Spoleto (Perugia)
  3. amministrativa
    1. Deposito munizioni ed esplosivi  di Malcontenta (Venezia)
    2. Deposito munizioni ed esplosivi  di Orgiano (Vicenza)
    3. Deposito munizioni ed esplosivi  di Valeggio sul Mincio (Verona)
    4. Deposito munizioni ed esplosivi  di Arzene (Pordenone)
    5. Forward storage site  di Tauriano di Spilimbergo (Pordenone)
    6. Forward storage site  di San Vito al Tagliamento (Pordenone)
    7. Forward storage site  di Morsano al Tagliamento (Pordenone)
    8. Forward storage site  di Campomolle di Teor (Udine)
    9. Deposito munizioni ed esplosivi di Remondò (Pavia)
    10. Deposito munizioni ed esplosivi di Gossolengo (Piacenza)
    11. Deposito munizioni ed esplosivi di Chiesuole di Noceto (Parma)
    12. Deposito munizioni ed esplosivi di Serle (Brescia)
    13. Deposito munizioni ed esplosivi di Ome (Brescia)
    14. Deposito munizioni ed esplosivi di Goito (Mantova)
    15. Deposito munizioni ed esplosivi di Bibbona (Livorno)
    16. Deposito munizioni ed esplosivi di Rapolano (Siena)
    17. Deposito munizioni ed esplosivi di Montepescali (Grosseto)
    18. Deposito munizioni ed esplosivi di Nera Montoro (Terni)
    19. Deposito munizioni ed esplosivi di Pratola Peligna (L’Aquila)
    20. Deposito munizioni ed esplosivi di San Tammaro (Caserta)
    21. Deposito munizioni ed esplosivi di Poggiorsini  (Bari)
    22. Deposito munizioni ed esplosivi di Corleone (Palermo)
    23. Deposito munizioni ed esplosivi di Siliqua (Cagliari)
  4. aziende nazionali abilitate al DEMIL
    1. ESPLODENTI SABINO di Casalbordino (Chieti)
    2. MAXAM di Aulla (Massa Carrara)
    3. SIMMEL DIFESA di Anagni (Frosinone)



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